Nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro, con l’espressione differenze di genere si intende l’insieme dei caratteri essenziali che rendono qualcuno simile o diverso da altri. Se la differenza biologica, la distinzione tra maschi e femmine, è la più evidente, non è però l’unica. Di queste differenze bisogna tenere conto nell’ambito della valutazione dei rischi e anche per la progettazione dell’attività di formazione. Vediamo come.
Che cosa sono le differenze di genere
La differenza biologica tra maschi e femmine è la prima per visibilità, ma ha anche implicazioni pratiche, determinando una diversa esposizione ai rischi per via degli aspetti fisiologici e strutturali. La maggiore componente adiposa del corpo femminile, per esempio, espone le donne a fenomeni di accumulo di sostanze chimiche più di quanto accada agli uomini; nelle donne si riscontra una maggiore sensibilità a rumore di bassa intensità, mentre una rumorosità costante, anche se elevata, produce in loro effetti minori che negli uomini. Le differenze non finiscono qui, ma questi esempi aiutano a vedere quanto la distinzione tra maschi e femmine influisca in sede di valutazione dei rischi e, quindi, vada considerata.
La biologia, però, non è l’unico “carattere essenziale che rende qualcuno simile o diverso da altri”. Alla biologia si somma infatti il sistema di aspettative sociali, che agisce creando credenze e regole in funzione del ruolo ricoperto nella comunità o nell’organizzazione aziendale. Queste credenze e regole influenzano le scelte di vita e i comportamenti specifici, con effetti sulla percezione e gestione dei rischi in ambito lavorativo. Gli elementi alla base del sistema di aspettative sociali possono essere, per esempio, le tipologie contrattuali, il reddito, la mansione, i ruoli sociali nella comunità.
Ecco un esempio per chiarire la questione: l’analisi delle statistiche sugli infortuni in itinere (nel trasferimenti casa – lavoro) rivela una maggiore incidenza nel sesso femminile; la spiegazione più adeguata di questo dato non sta nel pregiudizio in merito all’imperizia delle donne al volante… Ma nel fatto che le donne subiscono un maggiore stress nel conciliare vita lavorativa e famigliare, con un’evidente influenza di questa tensione proprio nei momenti in cui le due vite si intrecciano.
Come e perché includerle nella formazione
Uno dei requisiti richiesti all’attività di formazione di lavoratori, preposti, dirigenti e rappresentanti dei lavoratori è la sua adeguatezza, . Una formazione adeguata non è solo una formazione che rispetta i vincoli normativi in termini di durata e contenuti, ma è una formazione che viene progettata tenendo conto
- del contesto di lavoro e, quindi, dei rischi specifici;
- dei processi di apprendimento delle persone per le quali è pensata.
Se teniamo a mente che la formazione sicurezza ha come obiettivo quello di creare consapevolezza e fornire gli strumenti per agire in modo adeguato rispetto ai rischi lavorativi, non è possibile pensare di escludere il tema delle differenze di genere nei percorsi di formazione, in termini di
- individuazione dei caratteri che rendono uguali o diversi;
- influenza sull’entità dei rischi lavorativi;
- definizione di misure di prevenzione e protezione efficaci.
Il punto n.3 è il motivo principale per cui la formazione dovrebbe essere progettata tenendo conto delle specificità dell’organizzazione e del suo sistema di prevenzione e protezione… Ma questa è tutta un’altra storia!